L'esposizione di Antonio Biagiotti e Michele Cati allestita presso la Mole Vanvitelliana dal 22 dicembre al 6 gennaio metterà in mostra due differenti tecniche fotografiche. Da una parte quella analogica eseguita su pellicola in bianco e nero e stampata a mano in camera oscura, che vede in Biagiotti uno dei massimi esponenti a livello nazionale. Dall’altra quella digitale, inclusa la “mobile photography”, utilizzata da Cati per ritrarre prevalentemente elementi naturali e scorci suggestivi di città e borghi marchigiani.
All’interno della sala boxe saranno allestite una cinquantina di stampe in formati differenti e alla presenza degli autori, che su richiesta potranno fornire ai visitatori informazioni sul proprio lavoro. Lavoro che consiste in una ricerca costante del bello, dell’armonia, attraverso uno studio accurato di tutti gli elementi fotografici (dalla luce alla composizione della scena e dei soggetti fino alla post-produzione) perfezionato nel corso degli anni.
Gli stili dei due fotografi, entrambi originari della provincia bolognese, sono molto diversi: quello di Biagiotti è privo di qualsiasi elaborazione digitale, sviluppa e stampa personalmente nella sua camera oscura (“le mie immagini sono vere fotografie, non corrette o modificate al computer. La luce ha impressionato per un momento la pellicola da me esposta, semplicemente”); quello di Cati caratterizzato da un sapiente utilizzo di strumenti digitali (“amo lo scatto pensato anche quando uso lo smartphone. Passo sulle mie foto il tempo strettamente necessario alle correzioni di colore e contrasto, sono contrario agli eccessi di postproduzione che trasformano una fotografia in arte grafica”).
Biagiotti espone fotografie di paesaggio appenninico e di architettura italiana, Cati ritrae Ancona e le Marche con gli occhi stupiti di un bolognese che ha da poco scoperto questo splendido territorio, ma anche scatti in notturna e di luoghi isolati e selvaggi.
Durante l’esposizione saranno anche organizzati incontri e workshop che vedranno come ospiti noti professionisti del mondo della fotografia, per approfondire insieme al pubblico la conoscenza di queste affascinanti tecniche.
CORSI E WORKSHOP DURANTE LA MOSTRA
Diego Ranieri
IL SISTEMA ZONALE: USO PRATICO
DELLA SENSITOMETRIA
Venerdì 4 Gennaio 2019
Mole Vanvitelliana (Ancona)
PROGRAMMA:
Venerdì 4 Gennaio 2019, ore 14:00 – Mole Vanvitelliana (Ancona) - Sala Boxe
Partecipazione gratuita
Introduzione al Sistema Zonale
Introduzione alla sensitometria
Il concetto di Zona: la pre-visualizzazione
Nomenclatura del SZ: N+ e N-
In principio c'è la stampa
La sensibilità, questa sconosciuta
Esposizione, sviluppo e curva caratteristica
Contrasto/contrasti
Esporre per le ombre e sviluppare per le luci... si ma quanto?
Inizieremo con una rapida introduzione del Sistema Zonale, cos'è e a cosa serve, seguita poi da una veloce spiegazione della sensitometria. Affronteremo il concetto di zona e come questa renda più facile quantificare la pre-visualizzazione in termini di stop e di grigi. La fotografia viene fruita in forma stampata, è proprio la carta da stampa che stabilisce tutti i limiti della fotografia e quindi è necessario stabilire i limiti di riproduzione della carta.
Parleremo della sensibilità effettiva e di come l'esposizione e lo sviluppo influenzano la curva caratteristica della pellicola che deve "incastrarsi" con la curva caratteristica della stampa, per cui è necessario introdurre il contrasto, del soggetto e del negativo. Infine andiamo a quantificare l'esposizione in Zona III, sia da una analisi della curva caratteristica che da un punto di visita pratico (minimo tempo di esposizione per il massimo nero in stampa) e fin quanto si può recuperare usando le gradazioni di contrasto della carta da stampa.
Dennis Ziliotto
WORKSHOP DI FOTOGRAFIA
AL COLLODIO UMIDO
Sabato 5 Gennaio 2019
Mole Vanvitelliana (Ancona)
Il corso mostrerà il procedimento fotografico nelle sue varianti ambrotipia e ferrotipia.
Con il nome collodio umido si indicano quei procedimenti fotografici storici che utilizzavano il collodio come legante per emulsioni fotosensibili. In particolare si tratta dell’ambrotipo, inventato da Frederick Scott Archer nel 1852 e del ferrotipo, introdotto da Hamilton Smith nel 1856.
Il termine “umido” veniva utilizzato perché in questi processi i supporti fotosensibili dovevano essere esposti quand’erano ancora umidi, cioè appena preparati.
Il workshop è creato per far conoscere gli aspetti teorici, tecnici e pratici della suddetta tecnica.
Durante la dimostrazione verranno spiegati i concetti generali che costituiscono la tecnica ottocentesca del collodio umido, partendo dalla storia, passando alla chimica per arrivare alla realizzazione del ritratto di ogni partecipante al corso su lastra in alluminio di formato 13x18cm.
PROGRAMMA:
Sabato 5 Gennaio 2019 – Mole Vanvitelliana (Ancona) – Sala Boxe
Ore 09:30: ritrovo dei partecipanti
Ore 10:00: inizio WS
Ore 12:00: fine prima parte
La prima parte sarà completamente teorica, si andrà a scoprire la nascita di questa tecnica fotografica con alcuni cenni storici, si passerà poi a conoscere i materiali, le chimiche e tutto ciò che si utilizza per creare fotografie al collodio umido.
Ore 13:30: inizio seconda parte
Ore 18:00: fine WS
La seconda parte sarà totalmente pratica, si andrà a realizzare il ritratto al collodio umido su lastra di alluminio per ogni partecipante. Il ritratto verrà eseguito con un banco ottico e un’ottica originale del 1876. Ogni partecipante avrà così l’opportunità di poter avere un proprio ritratto con questa antica tecnica fotografica.
Costo per ogni partecipante: 130€
Numero massimo di partecipanti: 10
Numero minimo di partecipanti: 6
Per info e prenotazioni scrivi a:
bottegafotografica38@gmail.com
Data ultima per l’iscrizione:
2 gennaio 2019
BIOGRAFIA:
Dennis Ziliotto nasce a Noventa Vicentina in provincia di Vicenza nel 1970. Si appassiona fin da molto giovane alla fotografia e dopo qualche anno questa passione diventa professione. Apre da prima lo studio fotografico “Photostudio” sito in Noventa Vicentina provincia di Vicenza dove risiede e lavora per 15 anni. Si trasferisce a Monselice in provincia di Padova dove risiede tutt’ora e apre lo studio fotografico “Bottega Fotografica” nell’ottobre 2018 inizia la collaborazione con lo studio fotografico “XFrame Studio” sito sull’isola della Giudecca a Venezia.
Predilige il ritratto ambientato, dove la costruzione della scena e del personaggio sono l’attrattiva maggiore. Sperimenta fin da subito la fotografia in tutte le sue forme partendo dalla pellicola sino ad arrivare alle antiche tecniche quali il collodio umido e la stampa all’albumina. Le sue opere sono un insieme di fantasia e personaggi bizzarri, dove si possono intravvedere influenze cinematografiche e pittoriche ispirate dai suoi registi preferiti (Burton, Lynch e Wenders) e pittori (Goya, Bosch, e Caravaggio).